Inquinamento domestico, cos’è e come ridurlo
L’inquinamento ambientale esiste da secoli, ma ha iniziato ad essere significativo solo dopo la rivoluzione industriale del 19° secolo.
Tale condizione si verifica quando l’ambiente naturale non può distruggere un elemento senza creare danni a sé stesso.
Gli elementi coinvolti non sono prodotti dalla natura e il processo di distruzione può variare da pochi giorni a migliaia di anni (questo è ad esempio, il caso degli inquinanti radioattivi). In altre parole, l’inquinamento avviene quando la natura non sa come decomporre una sostanza che prodotta artificilamente dall’uomo.
Da ciò si evince che la situazione deve essere affrontata seriamente, poiché ha un effetto negativo sugli elementi naturali che rappresentano un bisogno assoluto per la vita sulla terra come l’acqua e l’aria.
In tutti i tre casi, l’inquinamento domestico è uno di quelli maggiormente incriminati, poiché le acque reflue provenienti principalmente dalle cucine, bagni e lavanderie, così come i rifiuti generati dalla preparazione dei cibi, dai servizi igienici e dai lavandini hanno un impatto importante a livello ambientale se non si prevede al corretto smaltimento degli scarti prodotti.
Il problema dell’inquinamento domestico
Purtroppo, nello svolgimento delle nostre attività quotidiane utilizziamo moltissimi prodotti che contribuiscono all’inquinamento domestico. I principali elementi inquinanti sono i detersivi, specialmente quelli in polvere che si possono utilizzare per la lavatrice o la lavastoviglie in quanto ricchi di fosfati.
Un altro elemento molto inquinante è rappresentato dalle microplastiche. Negli ultimi anni abbiamo sentito molto parlare di questo problema per via della massiccia presenza negli oceani di prodotti di plastica (bottiglie, buste e altro ancora) che, con il passare del tempo si deteriorano fino a separarsi creando migliaia di micro particelle che vengono poi assorbite dalla fauna marina pensando che sia nutrimento. Oltre che a provocare la morte dei pesci, queste microplastiche tornano poi al mittente poiché il pesce che finisce sulle nostre tavole potrebbe aver ingerito tali inquinanti e potremmo assimilarle nel nostro organismo.
A contribuire alla diffusione delle microplastiche ci sono anche gli scarti che escono dalle nostre lavatrici. I nostri vestiti, infatti, contengono spesso fibre sintetiche che, a causa del lavaggio, si separano dal vestiario e finiscono poi negli scarichi.
Questi elementi, molto spesso, sono troppo piccoli per essere intercettati dai sistemi di filtraggio delle acque e finiscono nell’ambiente.
Gli effetti dell’inquinamento domestico sull’uomo e sull’ambiente circostante
Quando gli alimenti contaminati vengono assunti frequentemente nel corso della vita, possono far aumentare il rischio di effetti indesiderati sulla salute di persone ed animali.
I detergenti ad esempio sono i maggiori responsabili di danni a fegato e reni, mentre le acque reflue generano malattie che possono essere estremamente dannose per il corpo umano e per la flora e la fauna circostante.
Anche l’aria risente delle varie forme di inquinamento e quella domestica non è certo pura come dovrebbe, quindi il rischio di incorrere in malattie di carattere respiratorio sono spesso dietro l’angolo.
Fortunatamente, la soluzione per una scarsa qualità dell’aria degli ambienti interni è abbastanza semplice, mentre il problema dell’inquinamento all’esterno è più complesso e quindi richiede degli interventi specifici.
Le migliori soluzioni per ridurre l’inquinamento domestico
Utilizzare un purificatore dell’aria negli ambienti interni è l’ideale poiché questo apparecchio permette di eliminare una considerevole percentuale di sostanze inquinanti presenti in casa, migliorando quindi la salute di chi vive in un contesto domestico.
Da ciò si evince che le abitazioni sono dei luoghi altamente inquinati per cui difendere la salute di chi ci vive è una priorità assoluta.
In tal senso per migliorare la qualità dell’aria domestica si può optare per soluzioni naturali a partire dalle piante, capaci davvero di tenere testa al problema in modo semplice ed efficace. Il ciclo quotidiano delle piante permette di assorbire le sostanze nocive e rilasciare ossigeno nell’ambiente.
Le piante più efficaci contro l’inquinamento domestico sono:
- la Aloe Vera
- la Sansevieria
- il Ficus
Oltre a poter sfruttare la natura stessa, anche la tecnologia fortunatamente può dare una mano; infatti, è importante sapere che per risolvere a monte il problema si può optare per degli ozonizzatori.
Questi strumenti sono di piccole dimensioni, ma nel contempo in grado di sanificare ambienti domestici piuttosto grandi e con un’efficacia stimabile intorno al 99.74% circa.
Gran parte dell’inquinamento domestico dell’aria deriva dall’utilizzo di prodotti spray, come ad esempio la lacca per capelli, deodoranti oppure deodoranti per ambienti.
Per ridurre la quantità di sostanze nocive nell’aria di casa possiamo optare per soluzioni alternative come dispensatori di oli essenziali, gel per capelli oppure deodoranti roll on.
Visto l’allarmante livello di crescita dell’inquinamento atmosferico, da diverso tempo è possibile acquistare detergenti biologici che permettono quindi di ridurre l’utilizzo di sostanze tossiche per l’ambiente. Questi detersivi eco friendly sono molto spesso a base di bicarbonato, aceto o acido citrico.
L’efficacia degli ozonizzatori negli ambienti domestici
Uno dei metodi più semplici ed economici per evitare che nell’ambiente domestico si accumulino troppi gas nocivi per la salute, è sicuramente quello di arieggiare frequentemente gli ambienti casalinghi.
Tenere le finestre aperte, soprattutto quando si utilizzano i detergenti, permetterà di non respirare i fumi prodotti dai reagenti chimici che stiamo utilizzando per pulire la nostra casa, soprattutto quelli per gli scarichi che reagiscono a contatto con l’acqua o gli scarti accumulati.
Ovviamente non possiamo vivere costantemente con le finestre aperte e, per questo motivo, potremmo pensare di acquistare un ozonizzatore così da avere sempre aria pulita all’interno della nostra casa.
In questo 2020 ne abbiamo sentito parlare molto per contrastare la diffusione del Covid-19 soprattutto nel contesto delle sanificazioni nei luoghi di lavoro e negli ambienti aperti al pubblico.
I generatori di ozono sono corredati di speciali filtri EPA che consentono alle persone che vivono in un contesto domestico di respirare ossigeno attivo quindi salutare, in quanto l’ozono prodotto da questi dispositivi può purificare l’aria e rimuovere particelle sospese, sostanze chimiche, muffe, virus, batteri e persino cattivi odori.