Cronaca

Il fenomeno dei minori senza fissa dimora in Lombardia

Un’indagine sugli oltre 2.800 casi registrati

Il fenomeno dei minori senza fissa dimora sta assumendo dimensioni preoccupanti nella regione Lombardia. Secondo un’indagine condotta da Openpolis, sono stati censiti oltre 2.800 minori che vivono senza una dimora stabile nelle città lombarde, di cui 1.611 solamente nei capoluoghi. Tuttavia, questi numeri potrebbero sottostimare la reale entità del problema, poiché la precarietà abitativa rende difficile individuare la presenza di questi minori sul territorio.

La situazione in Lombardia

Tra le province lombarde, Milano risulta essere quella con il numero più elevato di minori senza fissa dimora registrati, con ben 1.697 casi segnalati dai comuni (di cui 1.385 solamente nel capoluogo). Seguono Brescia con 245 casi e Bergamo con 223. Altre province come Lecco, Como e Sondrio presentano rispettivamente 41, 60 e 1 minori senza fissa dimora registrati. Analizzando i capoluoghi di provincia, dopo Milano, il valore più alto si registra a Monza (58), seguita da Cremona (46), Pavia (42) e Brescia (22). Tuttavia, è importante sottolineare che su 1.506 comuni lombardi, 492 presentano almeno un caso di minori senza fissa dimora.

Le storie dietro i numeri

I numeri citati racchiudono storie di grande fragilità e mettono in luce il rischio che questi minori possano finire nelle mani della criminalità. Si tratta di giovani che, per vari motivi, si allontanano dalla propria famiglia o sono minori stranieri non accompagnati, ragazzi e ragazze che hanno abbandonato il percorso di istruzione o che si trovano in situazioni di vulnerabilità sotto diversi punti di vista. In alcuni casi, si tratta anche di famiglie in situazioni di sfratto che non accettano le soluzioni abitative proposte dai servizi sociali.

Le conseguenze dell’assenza di una dimora stabile

La mancanza di una dimora stabile ha conseguenze che si ripercuotono su molti altri aspetti della vita di questi minori. L’accesso all’istruzione, alle attività educative, all’alimentazione sana e ai servizi sanitari viene compromesso. È per questo motivo che lo scorso anno è stato approvato il piano d’azione italiano per tutelare i minori a rischio di povertà ed esclusione, seguendo il piano di azione europeo “Child Guarantee” che mira a proteggere le vulnerabilità sociali dei minori. Tra le misure previste, vi sono anche interventi per garantire il diritto all’abitare come base per favorire l’inclusione sociale. I sindaci, in particolare, possono assumere competenze specifiche legate alla precarietà abitativa, soprattutto per le famiglie con minori o persone bisognose di tutela.

Conclusioni

Il fenomeno dei minori senza fissa dimora rappresenta una sfida sociale che richiede un’immediata attenzione e azione. È essenziale creare reti di supporto che coinvolgano istituzioni, organizzazioni non governative e la società civile per fornire a questi giovani una prospettiva migliore. Garantire un’abitazione stabile è solo il primo passo per garantire loro l’accesso a un futuro dignitoso. La sensibilizzazione, la prevenzione e l’assistenza sono fattori chiave per affrontare questo problema complesso e tutelare i diritti fondamentali dei minori più vulnerabili della nostra società.

 

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