Milano, fumo all’aperto al bando dal 2021

Con il nuovo regolamento appena approvato, “Regolamento per la qualità dell’aria“, la città di Milano ha decretato lo stop al fumo nelle aree aperte ove ci sia contatto con altre persone in un raggio di 10 metri. Ecco come recita la nota:
“Dal 1° gennaio 2025 il divieto di fumo sarà esteso a tutte le aree pubbliche all’aperto. Si tratta di provvedimenti che hanno un duplice obiettivo: aiutano a ridurre il PM10, ossia le particelle inquinanti nocive per i polmoni e tutelano la salute dei cittadini dal fumo attivo e passivo nei luoghi pubblici e frequentati anche dai minori”

Il tema del fumo passivo è solo uno dei punti nuovo regolamento approvato dell’amministrazione milanese. Infatti, altre tematiche fondamentali sono quelle che riguardano:

  • al divieto di utilizzo di impianti a gasolio e biomassa con più vecchi di 10 anni
  • al divieto di utilizzo di generatori di corrente con motore a combustione in aree pubbliche
  • divieto di combustioni all’aperto
  • obbligo per le stazioni di servizio, entro 12 mesi, ad avere almeno una colonnina per il rifornimento delle vetture elettriche

Sono stati poi introdotti altri divieti e obblighi che hanno la finalità di migliorare la qualità dell’aria nella città di Milano e favorire l’ultilizzo di mezzi e strumenti alimentati ad energia rinnovabile.

Nel 2018, Milano aveva superato per ben 135 giorni il limite massimo consentito di polveri sottili e ozono posizionandosi al 6° posto in questa terribile classifica stilata da uno studio di Legambiente chiamato Mal’aria.
Chiaramente, il 2020 farà registrare numeri più bassi che non saranno dovuti ad una maggiore responsabilità collettiva, ma bensì ai vari lockdown causati dalla pandemia e dal massiccio utilizzo dello smart working che hanno ridotto il numero di veicoli in circolazione e attività produttive sul territorio.

Secondo i dati dell’Agenzia Europea per l’ambiente, i decessi prematuri per inquinamento atmosferico sono stati 422mila; purtroppo, dobbiamo registrare come il nostro Paese sia uno tra i peggiori d’Europa con un rapporto tra popolazione e decessi molto alto, con 60.600 vittime nel solo 2015 che, tristemente, mostra un trend in crescita rispetto agli anni precedenti.

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