Formazione

Chi ha inventato la scuola?

Andare a scuola, qualunque studente lo potrà confermare, è letteralmente un cruccio. Allo stesso tempo, però, è anche vero che la scuola è il posto in cui i nostri ragazzi passano la maggior parte della loro vita fino all’adolescenza ponendo le basi per la propria vita adulta.
Qui imparano, socializzano, cementificano le amicizie che si porteranno dietro per il resto della propria vita.
Ecco perché si può dire che la scuola sia davvero un’importantissima ed utile invenzione.
Ma proprio a questo proposito, chi saprebbe rispondere alla domanda ‘Chi ha inventato la scuola?’.
È proprio quello a cui risponderemo in questo breve articolo.

Cosa vuol dire ‘scuola’?

La prima cosa utile da spiegare è cosa significhi il termine stesso ‘scuola’.
Ebbene, questa parola deriva dal latino ‘schola‘, ma va specificato che non furono i latini ad introdurre questa istituzione. A sua volta schola può essere fatto risalire all’equivalente termine greco ‘scholèion‘.
È curioso che tale parola sia tradotta come ‘tempo libero’.

Al giorno d’oggi la scuola è un vero e proprio obbligo fino al compimento del 16esimo anno di età (non a casa si definisce scuola dell’obbligo), e quindi immaginarla come uno svago potrebbe far sorridere gli studenti.
Eppure è proprio così, o almeno lo era in principio, anche perché nei tempi antichi poter studiare era davvero un lusso destinato solo a pochi.
Pian piano la parola scuola ha cominciato a cambiare di significato via via che cambiavano anche le abitudini sociali e culturali.

Da luogo di svago è diventata infatti ‘luogo in cui si passa molto tempo‘ definizione più appropriata e realistica, e si riferiva alle accademie filosofiche in cui i membri solevano passeggiare discutendo di arte e scienza.
In seguito, la parola ha voluto intendere il posto in cui si legge, sottolineandone il valore istruttivo e didattico, fino ad assumere il senso odierno, che è (o dovrebbe essere) il luogo in cui si impara.

Quando è nata la scuola?

Ma quando è nata esattamente la scuola, e chi l’ha inventata?
La sua nascita in effetti è ancora precedente alla Grecia antica. Viene attribuita ai Sumeri la sua invenzione, nel lontano 3.500 a.C.

Quindi, calcoli alla mano, o meglio libri di storia alla mano, subito dopo l’invenzione della scrittura è avvenuta quella del luogo in cui la scrittura veniva messa in pratica.

A quei tempi le scuole venivano chiamate ‘edubba‘; con questa parola si intendeva ‘il luogo delle tavolette‘, perché come è noto i Sumeri usavano imprimere caratteri cuneiformi su tavolette di argilla.

Quindi, in questi luoghi si imparava a leggere e scrivere, fare di conto e tutto quello che poteva servire per svolgere al meglio il proprio ruolo nella società.

C’è però da specificare subito che a scuola potevano andare solo i maschi, per l’assunto che tanto solo loro potevano diventare funzionari pubblici o sacerdoti.
Non era però un luogo di divertimento, tanto che nelle cronache sono riportate le severissime punizioni corporali che attendevano gli alunni somari.

I Sumeri hanno fatto (è davvero il caso di dirlo) scuola su molte cose, ed anche questa è stata quindi esportata negli altri Paesi, a cominciare dall’Egitto, dove le scuole formavano nello specifico i futuri scriba.
Anche in Persia si andava a scuola, ma potevano accedere solo i bambini provenienti da facoltose famiglie, che potevano vantare tutori ad personam.

Torniamo di nuovo in Grecia e facciamo un salto temporale al V secolo a.C., quando fu istituzionalizzato un modello scolastico più ampio e comprensivo, sebbene sempre di casta. Solo i maschi ricchi tra i 7 e i 18 anni erano infatti ammessi.

Perché è nata la scuola?

Questa è un’altra domanda interessante.
Qualunque civiltà ha e ha avuto fin dai suoi albori il sistema scolastico, prima rudimentale e poi più organizzato.
Il principio base sembra risiedere nella formazione di quella che sarà poi la classe dirigente dello specifico Paese.
Quindi lo scopo è fornire un’educazione ma anche una conoscenza civica per le generazioni di futuri adulti.

Quando è nata la scuola in Italia?

La scuola in Italia, sebbene sia stata formalizzata e legalizzata di recente, trova il suo fondamento nell’antica Roma.

Si sa che i romani erano più tolleranti, ed infatti anche le fanciulle potevano accedere, almeno fino ad una certa età.
Al compimento del 15esimo anno di età infatti le ragazze diventavano ufficialmente in età di matrimonio, e dovevano lasciare la scuola.

Dobbiamo attendere fino al 1700 per trovare le prime vere scuole come le conosciamo oggi.
Era il 1774 quando la grande imperatrice Maria Teresa d’Austria impose l’obbligo scolastico per i bambini dai 6 ai 12 anni, subito seguita da un editto del Regno di Sardegna.

La Rivoluzione Francese cambiò poi diverse cose: una fra queste fu proprio la scuola. Innanzitutto, diventò pubblica e poi divenne obbligatoria. Non si doveva pagare per accedervi e le donne avevano lo stesso diritto di apprendere degli uomini.

Quindi, come si vede, si può davvero dire che la scuola è un diritto di tutti.

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